I carichi pendenti. Insicurezza del diritto?
I carichi pendenti altro non sono che dei procedimenti penali in corso a carico di un soggetto per fatti giuridicamente rilevanti compiuti e penalmente perseguibili dalle norme vigenti nel nostro ordinamento positivo. Per tali procedimenti non è stata ancora emessa una sentenza da parte di un’autorità giudiziaria.
Il certificato dei carichi pendenti attesta la presenza di procedimenti penali in corso oltreché che la qualità di un imputato in un procedimento giudiziario. All’interno di tale documento si possono trovare gli estremi concernenti eventuali processi che si trovano nella fase di indagini preliminari, archiviati oppure con sentenza emessa dall’autorità giudiziaria e passata in giudicato. Per fare richiesta del certificato dei Carichi Pendenti bisogna rivolgersi all’ufficio della Procura della Repubblica del territorio di residenza.
Soltanto la persona interessata può fare richiesta del certificato compilando in modo corretto e sottoscrivendo l’istanza. I processi insoluti, invece, sono dei procedimenti che si sono conclusi senza una sentenza di condanna nei confronti dell’imputato, in quanto non è stata individuata la responsabilità dell’illecito penale.
Nel nostro paese, purtroppo, vi sono tantissimi casi che sono rimasti irrisolti, come per esempio, l’assassinio di via Poma, quello della piccola Yara Gambirasio, quello di Perugia della giovane studentessa inglese Meredith Kercher, per non parlare del processo a Unabomber e tanti altri.
In ogni caso, si è celebrata la sconfitta di un sistema giudiziario che ha mostrato la sua inadeguatezza nello svolgimento delle indagini e nella delicata fase dell’accertamento dei fatti.
Il delitto non è mai perfetto, in quanto chi lo commette non può mai curare ogni minimo dettaglio per sfuggire alle indagini. Semmai, la macchina giudiziaria è molto spesso farraginosa, lenta e, di conseguenza, inconcludente. Tutti i processi insoluti che abbiamo menzionato finora lo dimostrano in toto.
In diverse situazioni è capitato che la Cassazione annullasse la sentenza per concedere un nuovo processo.
Un esempio è il caso dell’omicidio Marta Russo che, dopo due gradi di giudizio, è stato annullato dalla Corte di Cassazione, la quale ordinò un secondo processo che, tra mille contraddizioni, si concluse con una sentenza di condanna per omicidio colposo a carico dei due responsabili, Scattone e Ferraro.
In questi giorni apprendiamo che, la Corte dei Conti sta effettuando dei controlli sulla consulenza che i pm di Perugia hanno chiesto per la produzione di un video che ricostruiva l’assassinio di Meredith Kercher e che allo Stato Italiano è costato all’incirca 182 mila euro.
Ricordiamo che, nel corso del processo Kercher, il video fu smentito dai giudici e che, secondo la Corte di secondo grado, non è stato trovato il responsabile che ha agito insieme ad altri ignoti. Spesso ci si chiede chi paga gli errori della magistratura e quali sono i costi. La risposta alla domanda si palesa tutte le volte in cui ci accingiamo ad acquistare il carburante con l’ennesimo rincaro per l’applicazione della “solita”accisa che non fa mai sconti.